La concessione sarà valida dodici mesi a partire dal 31 ottobre 2020, data di scadenza per la presentazione delle domande
Tra chi teme il tavolino selvaggio e chi un colpo di mano della Soprintendenza statale, la discussione in assemblea capitolina sull’estensione dell’occupazione del suolo pubblico si arena e rischia di naufragare: rimandata di ora in ora i lavori dell’Aula virtuale slittano a notte fonda. Ma la rotta è decisa: commercianti e imprenditori potranno posizionare i tavolini all’aperto sfruttando il 50 per cento in più di spazio se le attività si trovano all’interno del sito Unesco. Bar e ristoranti fuori dal centro storico potranno espandersi del 70 per cento.
CRONACA
DI LORENZO D’ALBERGO E ARIANNA DI CORI
È questo il contenuto principale degli emendamenti del consigliere stellato e presidente della commissione Commercio Andrea Coia che vanno a modificare la delibera dell’assessore Carlo Cafarotti: il titolare delle Attività produttive aveva deciso che l’aumento percentuale fosse del 35 in tutta la città e che agli imprenditori bastasse presentare una planimetria in municipio. È così dal 25 maggio, giorno in cui è entrata in vigore la misura straordinaria voluta dalla giunta in attesa che l’atto arrivasse in Aula per essere emendato e approvato.
Ora, con le modifiche volute dal consigliere Coia, chi ha già fatto domanda ma vuole aggiudicarsi altro spazio dovrà presentare di nuovo l’autocertificazione. Con buona pace dei municipi: nel primo, dove insiste la maggior parte delle attività di ristorazione, fino a ora sono arrivate mille richieste mentre le segnalazioni arrivate ai vigili urbani sono state soltanto due. Controllare a tappeto se le regole vengono rispettate è infatti impossibile, sia per i municipi sia per la polizia locale.
Altra novità riguarda le tempistiche: la concessione sarà valida dodici mesi a partire dal 31 ottobre 2020, data di scadenza per la presentazione delle domande. “Fino a quel momento il parere della Soprintendenza non è vincolante e in base ai decreti del governo l’estensione è valida per sei mesi – spiega il capogruppo Pd Giulio Pelonzi – andando oltre i commercianti saranno esposti a una pioggia di ricorsi e la Soprintendenza potrebbe bloccare tutto”. E se da una parte l’assessore Cafarotti vanta una proficua collaborazione proprio con l’organo del ministero dei Beni culturali, dall’altra Coia avverte: “Non possiamo accettare posizioni di protettorato ordinario. La tutela del patrimonio artistico è importante ma siamo in una situazione straordinaria, è tempo di aiutare i commercianti ” . E i criteri minimi da rispettare per il consigliere stellato “sono il codice della strada e la distanza di almeno 5 metri dai monumenti”.
Intanto, da quasi due mesi, i commercianti aspettano l’approvazione della delibera e regole certe. Ieri sembrava fatta ma la discussione è stata sorpassata dal Rendiconto 2019, presentato l’ultimo giorno disponibile. A tarda notte i lavori proseguono: spostare a giovedì o venerdì è troppo rischioso perché il consiglio si terrà in presenza e i 5s potrebbero non avere i numeri visto che in 7 – 8 non torneranno in Aula. Ma questa è un’altra storia.