Il regime forfettario è uno dei regimi fiscali più apprezzati in Italia, grazie alla sua aliquota agevolata al 15% e alla semplicità burocratica che offre. Per molte piccole imprese e liberi professionisti, rappresenta una vera e propria opportunità per ridurre gli oneri fiscali. Tuttavia, per poter usufruire di questo regime, è necessario rispettare alcune condizioni di accesso e evitare specifiche cause di esclusione.
Il regime forfettario è stato introdotto nel 2015 dalla Legge n. 190/2014 (Finanziaria 2015) per semplificare la gestione fiscale delle piccole imprese e dei professionisti, abrogando regimi agevolati precedenti, come il regime delle nuove iniziative produttive o il regime dei nuovi minimi. Le regole relative al regime sono continuamente aggiornate dalle leggi di bilancio, che stabiliscono i limiti di accesso e le modifiche alle normative fiscali.
Nel 2025, ad esempio, il limite di ricavi e compensi per rimanere nel regime forfettario è confermato a 85.000 €. (in precedenza era di 65.000€), come stabilito dalla Legge di bilancio 2023. Inoltre, la soglia per i redditi da lavoro dipendente e pensione, percepiti nell’anno precedente, è stata innalzata a 35.000 €.
Possono accedere al regime forfettario esclusivamente le persone fisiche che svolgono un’attività d’impresa, arte o professione (compreso il caso delle imprese familiari). Questo significa che liberi professionisti e ditte individuali hanno diritto al regime agevolato, ma non le società o le associazioni professionali.
Il primo requisito oggettivo riguarda il limite di ricavi e compensi. La somma complessiva di quanto guadagnato dalla tua attività non deve superare i 85.000 € annui. Per coloro che avviano una nuova attività, questo limite va ridotto proporzionalmente ai mesi di operatività nell’anno.
Ad esempio, se avvii la tua attività il 1° dicembre, dovrai fare riferimento a un limite ridotto di circa 7.219 € (calcolato come 85.000 / 365 giorni * 31 giorni di attività effettiva).
Un altro aspetto da considerare è che il calcolo riguarda i ricavi e compensi, non il reddito netto. Questo significa che le spese sostenute per la gestione dell’attività (come affitto, stipendi o acquisto di beni strumentali) non vengono sottratte dal totale dei ricavi.
Se eserciti più attività contemporaneamente, dovrai sommare i ricavi di tutte.
Un altro requisito oggettivo introdotto dalla Legge di Bilancio 2020 riguarda le spese per il personale. Le spese sostenute per lavoratori dipendenti o per lavoro accessorio non devono superare i 20.000 € annui. Questo limite è stato reintrodotto dopo una sospensione, che l’aveva rimosso nel 2019.
Se hai aperto una nuova attività, dovrai basarti su stime presunte per calcolare queste spese.
Esistono delle cause di esclusione che impediscono di beneficiare del regime forfettario. Tra queste, troviamo:
Il regime forfettario offre molteplici vantaggi, ma è essenziale comprendere appieno i requisiti e le modalità per sfruttarlo al meglio. Se hai dubbi o necessiti di supporto nella gestione fiscale della tua attività, rivolgiti a CORIDE. Dal 1930, CORIDE offre servizi di contabilità e consulenza fiscale alle piccole e medie imprese di Roma e del Lazio, aiutandoti a navigare nel complesso panorama fiscale italiano con competenza e professionalità. Non lasciare che la burocrazia ostacoli il successo del tuo business, contatta CORIDE per una consulenza personalizzata!