Il nostro è un popolo inconciliabile? Sembrerebbe di si. La divisione in fazioni, spesso ferocemente antagoniste, è una costante della nostra storia. La stessa lotta secolare tra guelfi e ghibellini si ripropone di continuo in versioni aggiornate nelle denominazioni ma identiche nella sostanza.
Anche in questo periodo storico la divisione sembra essere una costante non solo nella vita politica, dove ha raggiunto livelli paradossali, ma anche in quella privata dove egoismi di ogni sorta riemergono di continuo, seminando veleni anche nei confronti di operatori di pace che meriterebbero ben altra considerazione.
Una conferma di questo stato di cose l’abbiamo anche nei mercati, tra commercianti della medesima strada e nelle associazioni di categoria dove si presentano gradi di conflittualità sempre più alti. Operatori che dovrebbero avere a cuore l’unità, la collaborazione e quindi il dialogo, ricorrono troppo spesso a forme esasperate di contrasto che non disdegnano persino l’insulto e la calunnia. Questa situazione, che mi limito a definire penosa, non favorisce certo lo sviluppo della categoria del commercio ma la rende solo più frammentata e quindi più vulnerabile. La convivenza umana è anzitutto un fatto spirituale che si realizza nella comunicazione reciproca della verità e dei valori. Ne cito solo alcuni, come indispensabili ad una felice convivenza civile: esercizio dei diritti; promozione e richiamo al bene morale; permanente disposizione a trasferire negli altri il meglio di se stessi.
Nella luce della Pasqua, al di là delle convinzioni religiose di ciascuno, credo opportuno richiamare tutti noi a una maggiore consapevolezza del rischio che corriamo se non spegniamo i focolai permanenti di conflitto. L’immagine di una società frammentata è angosciante, insopportabile, priva di futuro.
Consentitemi quindi di fare i miei auguri con una bella citazione di San Paolo dalla Sua lettera a Barnaba: “non vivete isolati, ripiegandovi su voi stessi, come se già foste confermati nella giustizia; riunitevi invece insieme per ricercare ciò che giova al bene di tutti”.
Buona Pasqua di riconciliazione nella giustizia.
Ne abbiamo tanto bisogno.
Franco Gioacchini