Nonostante il digitale abbia fatto grandi progressi, tra le imprese di minori dimensioni c’è ancora forte ritardo sul cloud
Tutti a incensare il potere taumaturgico dell’e-commerce durante la pandemia, come scialuppa di salvataggio per gli affari frustrati dalle chiusure di attività e dalla scarsa attitudine ad affollare i negozi, ma le imprese italiane sembrano faticare a familiarizzare con la possibilità di accrescere il proprio business online.
Sembra questa l’indicazione principale, e poco confortante, che si trae da uno studio condotto dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle Pmi del Politecnico di Milano, cui ha partecipato TeamSystem che proprio di questo si occupa. Secondo la ricerca, in Italia “arriva al 76% la quota di imprese di piccole e medie dimensioni che non effettua vendite online, in uno scenario in cui l’emergenza sanitaria ha avuto l’effetto di accelerare ulteriormente e in modo capillare l’adozione di questo canale d’acquisto da parte dei consumatori. Inoltre, ancora troppe poche aziende (il 15,8%) hanno sviluppato un proprio sito o una propria app di e-commerce sul quale vendere i propri prodotti”.
“Il digitale ha funzionato, sta funzionando”, ha commentato Federico Leproux, ceo di TeamSystem, in riferimento a quanto avvenuto fin dal primo picco della pandemia. “Tuttavia, gli innegabili progressi fatti dalle imprese italiane finora non bastano. Vanno ulteriormente rafforzati, anche alla luce dei prossimi mesi che potenzialmente saranno sfidanti tanto quanto la fase di lockdown”.
Gli investimenti, inoltre, sono in ritardo £”anche in materia di cloud computing, che si pone come abilitatore principale del processo di digitalizzazione e rappresenta l’ambiente flessibile all’interno del quale implementare il processo di digital transformation: solo il 30,4% del panel intervistato dichiara di fare leva su soluzioni completamente (o prevalentemente) in cloud, mentre per il 32,4% il cloud non è prevalente all’interno della propria infrastruttura informatica”. Se quasi tutti hanno poi messo in campo soluzioni di sicurezza informatica, un’ampia maggioranza (oltre il 60%) si è limitata a scudi basici.