Clima, ambiente e sostenibilità sono le tre parole-simbolo del 2020 secondo il sondaggio di fine anno Coop-Nomisma e le previsioni annuali del retailer
Clima, ambiente e sostenibilità: sono queste le tre parole che per gli italiani caratterizzeranno il 2020, sulla scia dei nuovi valori imposti dai ragazzi della “Generazione Greta” al resto della società italiana. Anche a questi valori è improntato quel bisogno sempre più pressante di cambiamento espresso dagli italiani (dal 14% del 2016 al 19% di oggi) tanto da scalzare per la prima volta dal top della classifica la mera speranza di un miglioramento.
Un cambiamento necessario per uscire dallo scenario asfittico e immobile dell’Italia di oggi, stando alla fotografia scattata con il sondaggio di fine anno Coop-Nomisma e le previsioni 2020 del Rapporto Coop.
Ostaggi di un’economia che non assicura lavoro e redditi soddisfacenti, preoccupati per l’immigrazione, i rischi climatici e la fragilità del quadro istituzionale e politico, gli italiani sono stanchi di limitarsi a sperare in un anno migliore (la speranza non è più al primo posto degli eventi che si aspettano nell’anno che verrà e dimezza in 5 anni il suo indice di gradimento) e anzi guardano ai prossimi 12 mesi con propositi di cambiamento soprattutto nella sfera personale: il “cambiamento” passa dal 14% delle citazioni del 2016 al 19% del 2020.
Le tinte fosche dello scenario del Paese si ravvivano qua e là dell’energia di un Meridione e un Centro che, insieme agli under 35, sono determinati a rincorrere il Nord e trascinare il Paese fuori dalla risacca, almeno stando alla loro volontà. Al Sud per esempio crescono tutti gli elementi di quegli stili alimentari che si sono ormai già affermati al Nord. La spesa per il cibo della tradizione è prevista in crescita per il 38% dei residenti del Mezzogiorno (34% in media nazionale).
I prodotti bio salutistici per il 29% (vs 26%), gli integrali 31% (vs 29%) e anche i superfood 22% (vs 19%). Sono sempre gli under 35 coloro che in maggior numero contano nel 2020 di spendere di più per cibo e bevande (23% vs 19% media nazionale), abbigliamento e calzature (24% vs 18%), ristoranti e locali (23% vs 17%), viaggi e vacanze (36% vs 27%), tecnologia (33% vs 28%) e così via.
Anche grazie all’esplosione dell’e-grocery e del meal delivery le previsioni di spesa alimentare degli italiani sono molto positive per i consumi domestici (+12% il saldo tra chi intende aumentarla e chi vuole diminuirla) e sono invece leggermente negative per quelle extradomestiche (-3%).
Non è un caso che il meal delivery sia in testa alla classifica dei consumi che, sempre secondo il Rapporto Coop 2020, saranno effettuati per la prima volta dagli italiani e che l’aumento sia a due cifre soprattutto tra i più giovani.
Più in generale, nelle scelte di consumo alimentare degli italiani per il 2020, si afferma un nuovo connubio tra la continua attenzione ad una alimentazione salutare e di qualità e un nuovo ritorno alla tradizione (sono questi i prodotti a cui pensano di destinare maggiori risorse il 30% degli italiani). Sia in casa sia nei consumi outdoor la maggioranza degli italiani immagina di lasciarsi guidare dalla tradizione e dalla naturalità facendo scelte che penalizzano il junk food (la spesa nei fast food scenderà secondo il 22% degli italiani), la carne rossa e per la prima volta anche i piatti pronti (in calo entrambi secondo il 20% degli italiani).
Vincono ancora i prodotti integrali, i cereali alternativi, le carni bianche e i legumi, meglio se biologici. Sebbene in crescita, evidenziano invece saldi meno pronunciati i prodotti che avevano segnato gli stili alimentari emergenti alcuni anni fa. Per i prodotti etnici, vegani, gluten e lactose free la quota di coloro che prevedono di far crescere la spesa supera di poco quanti intendono ridurla.
Il 2019 si appresta a chiudere con un trend di crescita del fatturato vicino al +1,5% grazie all’inversione di tendenza al Sud (+0,9% rispetto al -0,6% del 2018) e al ritorno in terreno positivo delle vendite per i prodotti freschi a peso variabile (+1,6%, dopo la brusca frenata di oltre 3 punti registrata nel 2018).
Nel 2020 la grande distribuzione dovrebbe ancora giovarsi di una favorevole canalizzazione dei consumi e dovrebbe sovraperformare il mercato totale. Alla fine del 2019, infatti, lo sviluppo della rete di vendita in metri quadri è stato di circa 3,5 punti percentuali per i discount e di circa mezzo punto per i supermercati e analoghi tassi di sviluppo sono prevedibili anche nel corso del 2020.
Per gli iper, il previsto calo della rete di vendita (-0,6% a fine 2019) dovrebbe essere compensato, così come accaduto già nel 2019, da un più positivo andamento a parità di rete degli altri negozi. Nelle dinamiche evolutive nel 2020 il Rapporto Coop segnala anche un lieve rialzo dei prezzi (+1%) a fronte di circa un mezzo punto registrato nel 2019. Per la distribuzione moderna, quindi, il 2020 si conferma un anno positivo, con previsioni di crescita dell’1,4%, senza, peraltro, tenere conto della spinta del canale e-commerce: gli acquisti alimentari on line nel 2019 si sono, infatti, rivelati particolarmente brillanti (+26% rispetto al 2018, con una quota sul totale grocery prossimo al 2,5%) e continueranno presumibilmente a rafforzarsi nel 2020, con un’ulteriore crescita prevista del 30% che contribuirà a rafforzare ulteriormente le dinamiche positive della distribuzione moderna.
FONTE: https://www.foodweb.it/2020/01/rapporto-coop-2020-gli-italiani-hanno-voglia-di-cambiamento/