A maggio 2019 l’assemblea capitolina varò la mozione per le agevolazioni ai negozianti. Previsti sgravi di Tari o Irpef, ma da allora tutto è fermo
Troppo spesso ci si trova di fronte a fatti negativi che tormentano la cittadinanza. Poi arrivano notizie come questa che certificano tutte le difficoltà di un’amministrazione capitolina poco accorta. E che spolpa puntualmente i suoi cittadini, partendo dai negozianti.
Era il maggio 2019. La fermata della metro A, Repubblica, era già chiusa da sei mesi. L’assemblea capitolina approvava all’unanimità una mozione per prevedere aiuti economici, agevolazioni sulle imposte locali comunali, per gli esercizi commerciali e artigianali nell’area disagiata, quale appunto quella di piazza Esedra e di via Nazionale. Luoghi in cui si contano due milioni di introiti persi da parte di queste micro imprese. Nel periodo di chiusura della stazione, infatti, hanno chiuso sette negozi tra piazza della Repubblica e via Nazionale. E si calcola un danno economico negli incassi tra il 30 e il 50 per cento.
Le promesse dall’amministrazione sono agevolazioni per le chiusure delle stazioni della metro A. Un risarcimento del disagio subito da questi negozianti. È passato quasi un anno e nulla si è mosso. Non è stato concretizzato niente. Solo parole. I commercianti si erano fatti l’idea di una riduzione della Tari o dell’addizionale Irpef. Ma ancora aspettano una manna dal cielo che dalle sale del Capindoglio riesca a sostenere una situazione difficile come quella che questi imprenditori subiscono nel quartiere. Lo scrive Alessandra Camilletti sul Messaggero.
Era una mozione votata da tutti e doveva prevedere atti formali conseguenti da parte dell’amministrazione e invece è tutto fermo. Gli ultimi sviluppi solo pochi giorni fa. Lunedì, alla vigilia della riapertura a metà della stazione Barberini della metro (riaperta solo per chi esce), è emerso che la sindaca, Virginia Raggi, ha scritto alla Ragioneria generale per chiedere di trovare il modo migliore per sostenere i commercianti sotto forma di sgravi o con eventuali indennizzi economici. Troppo tardi.
Per arrivare alle agevolazioni di cui si parla, qualcuno sarebbe dovuto andare dai poveri negozianti in difficoltà, almeno per un censimento della situazione. Nessuno si è visto. E la situazione resta molto difficile da quelle parti. La fermata è stata chiusa il 23 ottobre 2018, quando le scale mobili saltarono trasportando i tifosi del Cska Mosca. Una tragedia. Poi è stata riaperta il 26 giugno 2019. E nemmeno per intero. La metro Repubblica funziona con quattro scale su sei perché le due danneggiate nell’incidente non sono mai state riattivate. L’attenzione è rivolta al Campidoglio. Ma lo sconforto regna sovrano in questi luoghi. Almeno per il momento.
FONTE: https://www.ilgiornale.it/news/roma/metro-repubblica-negozianti-attesa-risarcimento-anno-1821703.html