Con un’ordinanza il Campidoglio ha stabilito che dal 18 maggio al 21 giugno le aperture e le chiusure degli esercizi commerciali saranno organizzate in tre fasce distinte. Con libertà di apertura domenicale
Non solo obbligo di prenotazione. In questa fase di necessaria cautela e attenzione la tracciabilità del cliente sarà un elemento importante. Perciò la Regione Lazio, che oggi licenzierà l’ordinanza sulle riaperture di lunedì prossimo, sta valutando l’obbligo per il ristoratore di mantenere per un tempo congruo, almeno 20 giorni, i dati di chi ha prenotato per poterlo rintracciare in caso di eventuale contagio. Così come sta pensando di consigliare la misurazione della temperatura all’ingresso dei ristoranti.
Intanto, con un’ordinanza in tarda serata, la sindaca Virginia Raggi ha stabilito che dal 18 maggio al 21 giugno le aperture e le chiusure degli esercizi commerciali saranno organizzate in tre fasce distinte. I negozi di generi alimentari potranno iniziare le attività tra le 7 e le 8 e concluderle entro le 15 oppure dalle 19, entro le 21.30. I laboratori artigianali non alimentari potranno aprire tra le 9.30 e le 10 e chiudere entro le 19. Infine acconciatori, estetisti, internet point, phone center alzeranno le saracinesche tra le 11 e le 11.30 e le abbasseranno entro le 21.30, non prima delle 19. Libertà di apertura domenicale. Le nuove regole non riguardano i centri commerciali, i mercati, le tabaccherie, le farmacie.
Stamattina la nuova conferenza Stato-Regioni sarà uno snodo fondamentale. La Regione Lazio è infatti tentata di seguire l’esempio dell’Emilia Romagna che con il governatore Stefano Bonaccini ha stabilito per la ristorazione regole più flessibili. Sempre per i ristoratori nelle linee guida regionali elaborate da un pool di tecnici coordinati dal vicepresidente Daniele Leodori, l’indicazione è a non usare l’aria condizionata a meno che non si tratti di locali storici interrati e a questo punto sarà obbligatorio il ricambio frequente di filtri in grado di trattenere le particelle virali. Vietati gli appendiabiti comuni, richiesta l’autocertificazione da presentare al gestore per i conviventi che vogliono sedere allo stesso tavolo.
I negozi di abbigliamento invece saranno tenuti a fornire ai clienti che lo richiedono guanti monouso e dovranno affiancare al compratore un personal shopper. Per i parrucchieri occhiali protettivi o visiere in plexiglass per i trattamenti che non possono assicurare il metro di distanza. Possibile l’apertura sette giorni su sette, con le saracinesche sollevate anche la domenica e il lunedì, giorno di riposo settimanale.
Le scelte successive dipenderanno dalla curva del contagio, che, come ha ricordato ieri il presidente Nicola Zingaretti nella sua relazione alla Pisana, potrebbe tornare a salire. ” La curva va tenuta sotto controllo per permettere alla vita di andare avanti – ha ricordato – quindi presenza attiva sul territorio e monitoraggio saranno i fattori chiave per intercettare i casi di coronavirus”.
Legambiente Lazio mette in guardia: giù le mani dalle spiagge libere, non si pensi di privatizzarle con la scusa della sicurezza. E Zingaretti è completamente d’accordo: ” Le spiagge libere devono rimanere libere “, assicura, promettendo un finanziamento regionale ai 24 comuni costieri.
“Parrucchieri e centri estetici sono pronti a riaprire tra lunedì e martedì prossimo – fa sapere Antonio Fainella, direttore Confartigianato Roma – Le agende per maggio e giugno sono fortunatamente già piene. E’ un settore che potrà riprendersi dalla crisi”. Sul piede di guerra invece un gruppo di commercianti di Ostia che lunedì alle 11 sfileranno in corteo distanziati e muniti di mascherine da piazza Anco Marzio al pontile per dire “no alle riaperture impossibili”.